Se almeno la metà dei professori dell'Accademia di Brera a Milano fosse come Pierluigi Buglioni, credo che ci sarebbe ancora una speranza per l'arte italiana. Conosco Pierluigi da un numero considerevole di anni, è stato mio professore di anatomia artistica, ed è stato anche un “maestro”, termine che meglio si addice a quest’uomo il quale, dopo una vita costellata di avvenimenti artistici, molti di grande rilievo, decide di venire qui, e molto umilmente si espone nel nostro piccolo spazio “underground”, espone i suoi disegni, storie di (uomini e) topi.
Come cellule di un mondo onirico, questi topi formano le cose, le animano, fino al prossimo smottamento, alla prossima epifania, che li disperde e subito li riorganizza in qualcosa che forse, più che un’idea del mondo, è un frattale dell’anima.
DCF