Le donne che ci potevano essere, quelle che sono state, quelle che solo si sognano sulle riviste, sogni bagnati di acido. Una serie di impronte di donna, di sensualità slavata, un punto di vista lapidario sulla bellezza. Che è sparita? No, che resta, fortissima, anzi è rivendicata con maggiore chiarezza, come nelle foto cimiteriali che stanno lì per sempre, fino a quando non cadono da sole o qualcuno le rompe. Una madonna coi palmi in su, dal presente remoto o dal passato attuale, che si mostra disarmata. Lo è davvero?
Ecco la Linea del Porpora di Fausto Merli...
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