29.4.09

Video, Donna e Superstizione

Undici artisti per raccontare la femminilità e la sua suggestione, il suo mistero, la sua superstizione. In questa occasione si getta uno sguardo sulla produzione videoartistica contemporanea e si cercano dei punti di comunione fra gli artisti partecipanti e il tema affrontato. Una rassegna breve, perche' la video-arte espande i limiti temporali del cortometraggio, richiede un'attenzione ancora maggiore, una partecipazione seria, perche' molteplici sono i canali interpretativi e differenti i codici di visione da quelli già collaudati della TV e del cinema.
Prima sortita dello Spazio Wunderkammer al di fuori della stanza di 20mq dove fino a questo momento si erano tenuti gli "eventi", per dimostrare che ogni luogo può diventare una wunderkammer improvvisata, sfuggire all'idea restrittiva dell'esposizione sui muri per affrontare nuovi metodi di fruizione e di "rilancio" dell'artista; in questo caso, l'Ufficio Politiche Giovanili e il circuito di Attraversarte di Cremona ci hanno aiutato fornendoci il confortevole Teatro Monteverdi. Io e Maria siamo poi stati affiancati nell'operazione da una new entry, Federico Fronterrè, che si è rivelato una risorsa molto utile e con il quale la collaborazione non è ancora finita.
Di seguito, l'elenco degli artisti coinvolti:
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Barbara Agreste, Londra -Reptilica- e -Chequered Tunnel- Artista poliedrica, con all'attivo mostre in tutto il mondo, e' nata a Pescara, ma vive e lavora a Londra. Ha ultimato il suo video -Reptilica- apposta per questa rassegna, coniugando alla perfezione la natura panica della femminilità con una tecnica che ormai e' propria della produzione video indipendente, l'animazione a passo uno. Il risultato e' un'immersione in territori onirici pregni di simbologie organiche e spaziali. Sito: http://www.bambee.org
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Siria Bertorelli, Cremona -Untitled- Il video proiettato alla rassegna rappresenta un esperimento di fusione tra illustrazioni, in cui il tema dominante e' una figura embrionale che nella frenesia della trasformazione racchiude in se' il germe della maturità e della morte per poi tornare a essere volto pre-natale e cosi' via. Siria Bertorelli lavora nel campo della grafica, dell'illustrazione e dell'installazione artistica. Fa parte della redazione della fanzine BAKELITE. Vive e lavora a Cremona, dove da alcuni anni si occupa di laboratori didattico/espressivi multidisciplinari. Sito:
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David C. Fragale, Cremona -Her- Curatore della rassegna e dello Spazio Wunderkammer assieme a Maria Attianese. Attivo nel video ormai da anni, il corto presentato a VIDEO, DONNA E SUPERSTIZIONE, e' stato realizzato con Chiara Brambati, Emiliano Guarneri, Filippo Lottici e Tullio Zanibelli ed era originariamente il frammento di un video piu' lungo presentato in occasione di Gemine Muse 2005 a Cremona. La donna diventa oggetto d'arte e con il mondo sotterraneo delle idee si confronta. Sito: http://www.dcf.deviantart.com
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Federico Fronterre', Cremona -0- Studia fotografia all'Istituto Europeo di Design di Milano dal 2001 al 2005. Partecipa ai corsi di Silvio Wolf e Giancarlo Maiocchi (Occhiomagico). Essi diventano presto punti di riferimento fondamentali per la sua crescita artistica e personale, e per la comprensione dei meccanismi che muovono un artista alla progettazione e alla produzione di un lavoro e alla necessità di rendere partecipi altre persone di questa sua ricerca. Nel video -0-, presentato alla rassegna VIDEO, DONNA E SUPERSTIZIONE, la donna e' una figura di spalle che si specchia su qualcosa di piu' che il proprio riflesso negato. Sito: http://www.myspace.com/federicofronterre
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Alice Maestroni, Cremona -Upnea- Alice Maestroni ha militato nel circuito di Attraversarte di Cremona per molto tempo, raccogliendo consensi soprattutto nel campo performativo. In questo video si capisce perche'. La poetica del corpo e dell'acqua, elemento anti-gravitazionale, consente all'artista di fluttuare libero dei propri limiti, e di inscenare una sensuale, esotica rappresentazione di cui la telecamera e' sfortunatamente l'unico possibile testimone. Mail: ali5vai@libero.it
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Ruggero Mantovani, Verona -Sirene- Ruggero Mantovani, 29 anni, laureato al Dams di Bologna in linguaggio del videoclip, lavora come montatore e operatore video. Ha realizzato alcuni video musicali per band emergenti e varie installazioni video per locali, festival, associazioni culturali nel veronese. Dal Gennaio 2007 ha cominciato a rielaborare le riprese accumulate negli anni, e successivamente a creare video per passione, senza committenti. Il suo intervento a questa rassegna e' un trip visivo, le sirene un messaggio subliminale per chi sa dove guardare. Sito: http://www.myspace.com/spicchio
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Giosue' Marongiu, Cagliari -Man is God- Giosue' Marongiu e' nato a Cagliari nel 1954. Lavora da anni nel campo dell'arte, nell'editoria e nella didattica informatica. E' componente del L.I.G. (Last International Group). Il video presentato alla rassegna e' un lungo viaggio fatto di suggestioni a tratti forti - il tema della nascita e della morte - mediato dalla bellezza di cio' che e' intorno a noi e nasconde il senso dell'esistenza. La donna, madre e levatrice, e' ai margini di questa esperienza, sottintesa e potente. Sito: http://www.giosuemarongiu.it
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Jara Marzulli, Bari -The Rite- Diplomata presso l'Accademia di Belle Arti di Bari, la carriera artistica di Jara Marzulli l'ha portata a esporre i suoi dipinti un po' ovunque in tutta Italia. -The Rite- e' un video recente, in cui per un breve momento questa pittrice si trasforma in uno dei soggetti dei suoi dipinti, a metà fra la danza e la stregoneria. Un ballo come una fuga dalle costrizioni. Un rifugio sono quelle preghiere dette in silenzio, imprecazioni o espiazioni. La donna strega si cala nel rito religioso e pagano. Sito: http://www.jaramarzulli.it
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Chiara Scarfo', Genova -Paradiso Perduto- e -Otto- La produzione di Chiara Scarfo' (sue opere appartengono alle collezioni private di Genova, Torino, Roma, Milano e Alessandria) ha partecipato a moltissimi festival italiani e stranieri; il mezzo scelto da Chiara e' semplice, il suo corpo diventa un mezzo da documentare, i suoi gesti un balletto catturato dentro spazi abbandonati da tempo, solitari e propensi a una colonizzazione da parte di forze esterne: nella fattispecie, dall'artista stessa. Sito:
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Alice Seghetti-Saba Ferrari, Verona -Eleonora- Le suggestioni di Lynch nell'opera video di due ragazze con un occhio già allenato. Saba Ferrari e' pittrice, Alice Seghetti illustratrice, entrambe passano da questo a quel medium, cercando nuove forme di espressione. Eleonora rappresenta il loro primo esperimento in questo campo, senza tema di confrontarsi con i lavori di gente piu' esperta. Sito: http://www.myspace.com/totemica
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L'illustrazione per la locandina è stata realizzata da Skeletro379, alias Renato Florindi
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24.4.09

Donna e Superstizione III: Anna Cigoli

Anna riesce a mescolarsi fra gli uomini ignara di essere figlia del mondo verde, di essere compagna delle silfidi, delle driadi, di quel reame femminile che ha le sue radici (letteralmente) nel suolo della terra. La sua realtà non è una realtà che fisicamente può raggiungere, bensì un gemellaggio che si rinnova quando prende i suoi pennelli e annulla le distanze fra lei e il mondo segreto cui tutti, forse, in qualche misura apparteniamo. Anna più di altri, probabilmente. Perchè senza essere stucchevole, banale, scontata, riesce a farci percepire segreti di cui lei stessa non conosce il contenuto, ma di cui è inconsciamente la custode. Non è facile cogliere tutto questo, perchè non bastano l’intelligenza e il giudizio critico, bisogna lasciarsi andare e dimenticarsi per un attimo la propria razionalità, sostituirli con un pensiero pagano e ricordare quando da piccoli gli alberi sembravano più grandi di quanto possono essere oggi i ramoscelli superstiti cui siamo abituati. Non è facile, ma ne vale pena. Per chi non ha fretta e per chi ancora crede, sia beninteso.
DCF







I lavori di Anna, dipinti e fotografie, si possono trovare qui.

23.4.09

Donna e Superstizione II: Fausto Merli

Le donne che ci potevano essere, quelle che sono state, quelle che solo si sognano sulle riviste, sogni bagnati di acido. Una serie di impronte di donna, di sensualità slavata, un punto di vista lapidario sulla bellezza. Che è sparita? No, che resta, fortissima, anzi è rivendicata con maggiore chiarezza, come nelle foto cimiteriali che stanno lì per sempre, fino a quando non cadono da sole o qualcuno le rompe. Una madonna coi palmi in su, dal presente remoto o dal passato attuale, che si mostra disarmata. Lo è davvero?
Ecco la Linea del Porpora di Fausto Merli...

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Donna e Superstizione I: Siria Bertorelli

Siria Bertorelli, che ha aperto questo ciclo di mostre sulla Donna e la Superstizione allo Spazio Wunderkammer, archetipizza la femminilità del nuovo millennio. Profondamente emancipata, da sempre sicura del proprio percorso artistico, Siria filtra il proprio lavoro facendolo passare per una visione a 360° di quello che è il concetto di donna di questi tempi, svecchiandone certi luoghi comuni. Siria Bertorelli non gioca a fare la meticolosa martire dell’accademismo artistico (da sempre appannaggio dei maschi dominanti di questa o quella corrente), nè sfrutta in modo irritante la spregiudicatezza tipica della femmina glamour, simpatica pin-up di un’era mediatica in cui la sensualità sublima il talento. Semmai si situa in modo alchemicamente perfetto fra le due concezioni, giocando il gioco dei ruoli ma rivendicando una propria sicurezza psicologica, una serietà che passa prima per lo scherzo, una professionalità fondata sulla comprensione. Lo stesso si vede nei suoi lavori.
Cappuccetto Rosso uccide il lupo prima di diventare lei stessa un Cappuccetto Mannaro. La favola breve diventa maledizione eterna. Se c'è una lezione è che la bambina è morta, e per dirla con la filosofia di Angela Carter, ne è venuta fuori la donna, creatura potente (dal latino domina), un piccolo dio rinchiuso dalla saggezza e dalla paura dell’uomo nella forma di bestia servile e sottomessa. Per il momento, almeno...

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Per i curiosi e gli estimatori, la ricca produzione di Siria è visibile su deviantart.

20.4.09

La Bianconiglia: Donna e Superstizione, anche

La Bianconiglia si presenta come un’operazione simil-editoriale. Non si tratta di un prodotto di consumo in senso merceologico, per quanto fin da subito i suoi curatori abbiano sviluppato un concetto di “vendibilità” che occhieggiasse al catalogo d’arte, alla rivista, alla fanzine e a medium di differente natura – in maniera non casuale, ma causale, il Web e le sue capacità sintetiche, proteiformi nonché arbitrarie, è stato un modello di riferimento. Fin da subito il libro si è perciò distinto per una sua forma di libertà intrinseca, muovendo gli artisti all'auto-analisi e all'auto-critica.

Il progetto Donna e Superstizione cui il libro è legato (uno dei primi "cartacei" di cui si è occupato lo Spazio Wunderkammer), ha rischiato di non vedere mai la luce, malgrado l'impegno profuso dagli artisti coinvolti nell'operazione (Marco Anzani, Claudio Arisi, Vittoria Attianese, Siria Bertorelli, Anna Cigoli, Francesca Dalla Benetta, Elisa Boldori, Renato Florindi, Fabio Guarneri, Gianluca Mangano, Fausto Merli, Riccardo Pirovano, Giorgio Tentolini e il sottoscritto, più i contributi di Pierluigi Buglioni, Don Giovanni Trabucco e Giovanni Locatelli). Non ho mai capito veramente cosa sia andato storto, forse il gruppo artistico aveva perso l'entusiasmo necessario per portare a compimento il progetto, forse il circuito di Attraversarte da cui la Bianconiglia era patrocinato ha dovuto favorire progetti più contingenti. In ogni caso, quale che sia la motivazione (su cui si può riflettere in un altro momento, e magari lo farò), noi dello Spazio Wunderkammer abbiamo deciso, dopo circa un anno dalla stampa del volumetto (che faceva la muffa nei suoi scatoloni), di fare un po' nostra l'idea, di organizzare delle piccole esposizioni a tema e di distribuire la "Bianconiglia: donna e superstizione, anche". Il volumetto è stato 'rilasciato' non solo a Cremona, ma anche a Milano in modo massiccio, e ha fatto delle comparsate nelle librerie e nei pub inglesi di Londra e dintorni, e naturalmente a Barcellona, dove forse ha trovato il suo committente ideale. Per le mostre allo Spazio Wunderkammer invece, io e Maria abbiamo potuto usufruire di un piccolo budget con cui (hallelujah) far fronte alle spese pubblicitarie (veri flyer a colori piuttosto che fotocopie in bianco e nero alle quali eravamo abituati).

Qui sotto, ci sono un po' di immagini tratte dal libro, ma mi riservo di postare un pdf downloadabile in futuro (quando capisco come fare).

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Vittoria Attianese
Skeletro 379

Francesca Dalla Benetta

Claudio Arisi

David C. Fragale

Quinta Wunderkammer: Pierluigi Buglioni

Se almeno la metà dei professori dell'Accademia di Brera a Milano fosse come Pierluigi Buglioni, credo che ci sarebbe ancora una speranza per l'arte italiana. Conosco Pierluigi da un numero considerevole di anni, è stato mio professore di anatomia artistica, ed è stato anche un “maestro”, termine che meglio si addice a quest’uomo il quale, dopo una vita costellata di avvenimenti artistici, molti di grande rilievo, decide di venire qui, e molto umilmente si espone nel nostro piccolo spazio “underground”, espone i suoi disegni, storie di (uomini e) topi.
Come cellule di un mondo onirico, questi topi formano le cose, le animano, fino al prossimo smottamento, alla prossima epifania, che li disperde e subito li riorganizza in qualcosa che forse, più che un’idea del mondo, è un frattale dell’anima.
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13.4.09

La quarta wunderkammer di Max Salvi

I volti di Max Salvi, siano essi ritratti di donne, di cani, di strane creature, hanno la tragica esasperazione emotiva di una maschera greca, e allo stesso tempo ricordano certe caratterizzazioni manga.
Omuncoli bizzarri, alieni, ci fissano dalle tele, dai fogli, dai supporti infiniti, dalla terra delle idee, bramando e giudicando.Le loro smorfie un mondo unico.





Max Salvi potete trovarlo su facebook, mentre su youtube, Radio 110 intervista Max che parla del suo lavoro.

La terza wunderkammer: Pietro Di Cristofaro


L’ARTE
Gravidanza
di un
eufemismo……

Attenuare.
Creare
l’eco
del proprio
io.

I colori
Ali della fantasia


Pietro Di Cristofaro






Trovate altri lavori di Pietro Di Cristofaro a questo link

12.4.09

Le bambine di Elena Botte: seconda wunderkammer

Bambine come disegni di bambini, ma nei loro occhi la consapevolezza di chi, adulto, bambino non è e non sarà più.



3.4.09

L'inaugurazione dello Spazio Wunderkammer: Renato Florindi

L’apertura dello Spazio Wunderkammer ha visto un’affluenza inaspettata per i curatori e l’artista che avrebbe inaugurato questa operazione, ossia Renato Floridi, in arte Skeletro379 (ma tanti sono i suoi pseudonimi, cito solo l’ultimo): la strada stretta e lo spazio ancora più ristretto che ospitava parte della sua produzione artistica (una stanza di appena 20mq) si sono stipate di almeno una cinquantina di persone, fra semplici curiosi e amici artisti. Fin da subito mi sono reso conto della necessità di un’iniziativa di questo tipo, ma anche della necessità di cercare di mantenere il più possibile il carattere underground e la semplicità di quella che alla fine voleva essere una festa, un confronto, una follia minima, e non una sterile proposizione di disegni. Skeletro379 ha subito dato dimostrazione di grande versatilità disegnando sulla gente (ragazze, soprattutto, e non mi sento di penalizzarlo per questo), parlando del suo lavoro, mettendosi in discussione, interpretando, esaltando e demolendo allo stesso tempo il proprio personaggio. Io e Maria Attianese, invece, abbiamo potuto respirare l’aria buona dell’entusiasmo che sempre nasce di fronte all’originalità e alle buone intenzioni. Certo non sapevamo che non sempre tutto sarebbe filato liscio, che quel giorno, oltre a conoscere persone che in seguito si sarebbero rivelate preziose, avremmo conosciuto anche l’invidia e l’ostracismo. Eppure sono convinto che tutte queste cose, in fondo, le intuissimo già e volessimo fregarcene, lavorare in seno a un obiettivo più alto, quello di mostrare e di-mostrare che anche nella provincia più nebbiosa si può legittimare il proprio lavoro e quello altrui.
Iniziare con Skeletro379, che oltretutto è anche un mio carissimo amico, mi è sembrato una delle cose più belle che avessi mai fatto. Non ho intenzione di spendere troppe parole sulle crudeli, blasfeme, ma anche ironiche creazioni di questo artista – credo che chiunque sappia apprezzare l’eccesso figurativo e il tratto di talento possa cogliere l’energia dei suoi lavori, l’amore per la scena underground e la voglia di sperimentare. Non è l’ultima volta che avrei lavorato con lui, ma adesso voglio lasciare spazio alle immagini, dato che questo blog non deve diventare un’enfatizzazione del lavoro mio e di Maria, quanto un omaggio a tutti quelli che hanno lavorato con noi e ancora ci lavoreranno.
A voi Skeletro379!
DCF

Skeletro379!




Alcune opere di Skeletro379;
altre potete trovarne su questo sito e anche questo









Le foto dell'inaugurazione!