Anna riesce a mescolarsi fra gli uomini ignara di essere figlia del mondo verde, di essere compagna delle silfidi, delle driadi, di quel reame femminile che ha le sue radici (letteralmente) nel suolo della terra. La sua realtà non è una realtà che fisicamente può raggiungere, bensì un gemellaggio che si rinnova quando prende i suoi pennelli e annulla le distanze fra lei e il mondo segreto cui tutti, forse, in qualche misura apparteniamo. Anna più di altri, probabilmente. Perchè senza essere stucchevole, banale, scontata, riesce a farci percepire segreti di cui lei stessa non conosce il contenuto, ma di cui è inconsciamente la custode. Non è facile cogliere tutto questo, perchè non bastano l’intelligenza e il giudizio critico, bisogna lasciarsi andare e dimenticarsi per un attimo la propria razionalità, sostituirli con un pensiero pagano e ricordare quando da piccoli gli alberi sembravano più grandi di quanto possono essere oggi i ramoscelli superstiti cui siamo abituati. Non è facile, ma ne vale pena. Per chi non ha fretta e per chi ancora crede, sia beninteso.
DCF