"CREEPY ENTRIES" è frutto di una collaborazione inaspettata fra Eugenio Villani e Federico Fronterrè. Inaspettata perchè parte dall'adozione di un progetto di Villani che ormai da tempo prendeva la polvere nel fondo di un cassetto - progetto di cui poi Fronterrè ha deciso di ultimare la post-produzione, permettendo al video di presenziare, nei suoi venti onirici minuti al CREATURE FESTIVAL promosso dall'associazione Clam di Lodi, tenutosi nella metà di luglio 2009. E questo è uno degli aspetti positivi di un'idea di non facile realizzazione come 7NOTE, serie di eventi che richiede un'attenzione e un impegno costanti, che malgrado i vantaggi e la sinergia degli staff coinvolti, si confronta con possibilità economiche non sempre all'altezza dei proponimenti formativi e culturali che vi sottendono. La possibilità quindi di mettere mano a un video che rischiava di non vedere la fine (per motivi che, in questa situazione italiana che se ne infischia di chi lavora, e bene, dovremmo conoscere tutti) è stata un'ulteriore vittoria, un modo consapevole e opportuno di sfruttare le risorse del progetto 7NOTE e convertirle ancora una volta nell'implementazione di una "factory", che non solo crea ma anche sostiene le idee di chi da solo non può farcela.
Perfettamente in sintonia con il percorso scelto dagli artisti, "Creepy Entries" si inoltra nel sottobosco lynchiano del sogno rivelatore, nei meandri di un inconscio popolato da figure stranite, confuse, annoiate e schizofreniche, in cui il mostro, come ha detto qualcuno, è spesso la risposta a tutte le domande.
Eugenio Villani, estimatore quanto me di certo cinema sperimentale, che va appunto da Lynch a Cronenberg, insegue lo spettro di una narrazione, sintetizzandola e dilatandola in modo volutamente inopportuno, cercando un'emozione intellettuale che parli all'inconscio, che si depositi nella mente dello spettatore e lasciare lì i suoi sedimenti l(o stesso vale per le animazioni a carattere criptico che Eugenio cura personalmente, dal disegno al montaggio, le quali costituiscono a loro volta delle micro-storie autoconclusive e sono allo stesso tempo piccoli monumenti al non-senso e al sogno).
Federico Fronterrè, visual-artist dalle indubbie doti, è stato compagno di giochi di Villani nella conclusione di "Creepy Entries", e l'ha fatto nell'unico modo che conosce: con rispetto e professionalità, ma senza sacrificare il proprio estro artistico, anzi dedicandosi a tempo pieno nella ricerca di un contatto con la psiche del regista e dando il suo meglio nella cura di una tavolozza cromatica senza la quale il corto non sarebbe quello che attualmente è.
Ancora una volta, dunque, ecco due artisti all'apparenza diversi che si completano perfettamente e insieme affrontano un mondo di idee differenti ma complementari, dandosi sostegno a vicenda e creandosi debiti di riconoscenza per il futuro e inevitabili attestazioni di amicizia nel presente.
Perfettamente in sintonia con il percorso scelto dagli artisti, "Creepy Entries" si inoltra nel sottobosco lynchiano del sogno rivelatore, nei meandri di un inconscio popolato da figure stranite, confuse, annoiate e schizofreniche, in cui il mostro, come ha detto qualcuno, è spesso la risposta a tutte le domande.
Eugenio Villani, estimatore quanto me di certo cinema sperimentale, che va appunto da Lynch a Cronenberg, insegue lo spettro di una narrazione, sintetizzandola e dilatandola in modo volutamente inopportuno, cercando un'emozione intellettuale che parli all'inconscio, che si depositi nella mente dello spettatore e lasciare lì i suoi sedimenti l(o stesso vale per le animazioni a carattere criptico che Eugenio cura personalmente, dal disegno al montaggio, le quali costituiscono a loro volta delle micro-storie autoconclusive e sono allo stesso tempo piccoli monumenti al non-senso e al sogno).
Federico Fronterrè, visual-artist dalle indubbie doti, è stato compagno di giochi di Villani nella conclusione di "Creepy Entries", e l'ha fatto nell'unico modo che conosce: con rispetto e professionalità, ma senza sacrificare il proprio estro artistico, anzi dedicandosi a tempo pieno nella ricerca di un contatto con la psiche del regista e dando il suo meglio nella cura di una tavolozza cromatica senza la quale il corto non sarebbe quello che attualmente è.
Ancora una volta, dunque, ecco due artisti all'apparenza diversi che si completano perfettamente e insieme affrontano un mondo di idee differenti ma complementari, dandosi sostegno a vicenda e creandosi debiti di riconoscenza per il futuro e inevitabili attestazioni di amicizia nel presente.
DCF
Qua sopra, alcuni stills del corto. Il video non è ancora disponibile sul web (quando lo sarà, gli dedicherò un altro post), ma altre cose strane di Eugenio Villani si possono vedere qui e qui. Federico Fronterrè invece ha ormai troppe pagine web, perciò mi limito a linkare la solita per comodità, in futuro vedremo.
Ed ecco i CREDITS di CREEPY ENTRIES, così non dimentichiamo proprio nessuno.
CORTO SCRITTO, DIRETTO E MONTATO DA EUGENIO VILLANI
CON LUCA BINOTTI, LORENZO SPERZAGA, CHIARA TAMBANI, SARA VINCENZI
FOTOGRAFIA A CURA DI CARLO MAURI
OPERATORI - CARLO MAURI, SAUL PALOSCHI
MAKE-UP/MAKE-UP SPECIALE DI MARESCA GAMBINO ed EUGENIO VILLANI
POST-PRODUZIONE DIGITALE A CURA DI FEDERICO FRONTERRE'
AUDIO DESIGN A CURA DI EMMANOUIL TSELEPIS